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dicembre 2023 MumuRacconta

Ubaldo Pantani

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“A.C. Classe 1916. Non caduto a Cefalonia” è un reading teatrale di Simone Tamburini e Ubaldo Pantani tratto da una testimonianza che Azeglio Campatelli – miracolosamente scampato alla strage – ha rilasciato agli autori, suoi compaesani.

Ubaldo Pantani è da anni protagonista in tv principalmente con il ruolo di comico-imitatore, a partire da “Quelli che il calcio”, proponendo personaggi di grande successo. Allievo di Giorgio Albertazzi al Laboratorio d´Arti Sceniche, è anche attore cinematografico, e grande appassionato di Storia, autore e interprete di numerosi spettacoli di teatro di narrazione

Venerdì 1 dicembre 2023. Allo spazio MUMU parte un lungo ciclo dedicato al teatro di narrazione, che accompagnerà il pubblico fino a luglio 2024, il venerdì sera, con uno o due appuntamenti mensili.

Lo spunto tematico per iniziare è il 15° Anniversario di Acquario della Memoria, associazione che gestisce gli eventi dello spazio, che festeggerà al MUMU il compleanno anche con un evento specifico il 10 dicembre.

Le “Storie del venerdì sera” avranno come primo filo conduttore, da dicembre a febbraio, proprio la memoria. Il primo appuntamento è di rilievo nazionale, con Ubaldo Pantani che racconterà a mondo suo l’eccidio di Cefalonia del 23 settembre 1943.  

Da gennaio al MUMU, per le “Storie del venerdì sera”, nuovi appuntamenti con la memoria, per passare poi a brevi cicli dedicati allo sport, alla famiglia, all’arte. Fra i narratori in programma: Paolo Cioni, Elisabetta Salvatori, Luca Barsottelli, Marco Azzurini, Fabrizio Brandi, Federico Guerri.

Apericena e spettacolo solo su prenotazione 20 €
Solo spettacolo senza prenotazione 10€
Tessera MUMU/ENTES inclusa nei prezzi

LO SPETTACOLO. Azeglio Campatelli, giovane soldato catapultato in un’isola greca a presidiare un nemico che non si vede mai, trasforma l’Isola di Cefalonia in un deserto dei Tartari. Il racconto di Azeglio ci conferma, infatti, la struggente routine che è di stanza nel cuore dei soldati italiani in Grecia. Come tratteggiato al cinema dal Mediterraneo di Salvatores, Azeglio aspetta. Di combattere, di eseguire un ordine, anche solo di dare un bacio. Sì perché anche la sua fidanzata lo fa aspettare, gli dice sempre “avriobradi” che in greco “domani sera”. Azeglio aspetta mesi ma non succederà niente. Poi di colpo, succede tutto e l’isola si trasforma in un inferno: con la firma dell’armistizio l’Italia esce dalla guerra e nel giro di pochi e frenetici giorni i Tedeschi da Alleati diventano nemici. Si scatena la rappresaglia tedesca che uccide centinaia di persone. Azeglio, prigioniero, aspetta il suo turno per andare a morire ma il suo destino, per una volta è quello di aspettare.

IL FATTO STORICO è noto. Seconda Guerra Mondiale, fronte greco. La Divisione Acqui presidiava le isole di Cefalonia e Corfù. Alla firma dell’armistizio che sancì l’uscita dell’Italia dal conflitto, lo scenario si capovolse e i tedeschi da alleati, si trasformarono in nemici. La Divisione Acqui si trovò davanti ad un bivio: arrendersi e cedere le armi ai tedeschi o affrontare la resistenza armata pur sapendo di non poter contare su alcun aiuto esterno. I soldati scelsero all’unanimità di resistere, spinti dall’onore e dall’amore. Sì anche dall’amore, perché molti si erano fidanzati se non addirittura sposati con ragazze del posto e non volevano subire l’onta di gettare le armi di fronte al popolo greco con i quale la convivenza era diventata sempre più pacifica. I nostri militari si difesero con coraggio, ma non ci fu scampo e furono costretti ad arrendersi. La vendetta tedesca fu spietata e solo pochissimi, ne uscirono miracolosamente vivi.